Bella-Kotchap: “Non ci arrendiamo!”
Non ci arrendiamo! Ci vediamo l’anno prossimo. Il commento su Instagram del difensore gialloblù Armel Bella-Kotchap dopo il ko del Meazza contro il Milan.
Presidente Lega Serie A, Simonelli: “Il pallone arancione scelta non felice. Si tornerà al bianco o al giallo”
“Abbiamo ricevuto tante giuste proteste su questo, ci sono persone che non riescono a vederlo per il daltonismo. Abbiamo chiesto al nostro fornitore di anticipare la fornitura di nuovi palloni. Per ogni partita servono 25 palloni, sono 500 palloni a settimana più quelli che diamo alle squadre per gli allenamenti. Hanno messo in produzione tutti i nuovi palloni con un colore che si possa vedere, ma ci vorrà qualche tempo prima che si possa sostituire questo arancione: una scelta non felice. Si tornerà al giallo o al bianco" ha dichiarato a Radio Sport Anch’io su Radio Rai 1 il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli.
La moviola de La Gazzetta dello Sport. Milan-Hellas Verona 3-0. Arbitro Fabbri 6.5
Al 16' intervento sano di Niasse su Loftus-Cheek ma manca il giallo per l'entrata immediatamente successiva di Nelsson sul milanista. Al 32', niente da sanzionare nel contatto Tomori-Bradaric, al 42' giallo corretto ad Al Musrati su Pulisic. Al 2’ della ripresa, trattenuta a due braccia di Nelsson su Nkunku: totale disinteresse per il pallone, rigore ok. Al 41', rete annullata a Orban: c'è fallo su Maignan, oltre al fuorigioco segnalato dall'assistente.
Arbitro Fabbri: voto 6.5: conduzione attenta, qualche sbavatura ma niente di serio: rigore su Nkunku visto in diretta, come il contatto Orban-Maignan che azzera I’1-3.
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Numeri e curiosità di Hellas Verona-Inter
L’Hellas Verona affronterà l’Inter all’ultima giornata di campionato per la seconda volta nella sua storia – la precedente risale al 17 maggio 1987, in quell’occasione arrivò un pareggio per 0-0, con Osvaldo Bagnoli in panchina.
Il risultato più frequente tra Hellas Verona e Inter in Serie A è lo 0-0, il più recente dei quali tuttavia risale all’11 marzo 1990, con Bagnoli e Trapattoni nelle due rispettive panchine.
L’Hellas Verona si è salvato per la quinta stagione consecutiva in Serie A: i gialloblù in particolare hanno ottenuto 19 punti dopo la chiusura del mercato invernale il 1° febbraio (su 37 totali del torneo in corso).
L’Hellas Verona è, insieme a Inter, Juventus e Lazio, una delle quattro squadre che non hanno perso neanche un incontro con più di due gol di scarto in questa Serie A.
L’Hellas Verona è la squadra che ha vinto più duelli in questa Serie A (2044).
Michael Folorunsho, giocatore di movimento dell’Hellas Verona con più presenze nel torneo in corso (34 gettoni), è il centrocampista che ha vinto più duelli in questa Serie A (221).
Giangiacomo Magnani ha esordito in Serie A contro l’Inter il 19 agosto 2018 con la maglia del Sassuolo e sempre contro i nerazzurri, a San Siro, ha trovato il suo primo e finora unico gol nella competizione il 24 giugno 2020.
Darko Lazovic è ad una distanza dall’eguagliare Sergio Madde (166) come terzo giocatore con più presenze con l’Hellas Verona nella storia della Serie A (davanti solo Emiliano Mascetti a 232 e Paolo Sirena, 172): contando invece anche lo spareggio salvezza contro lo Spezia della scorsa stagione diventerebbe il terzo giocatore in solitaria con più presenze in gialloblù nella competizione. Fonte: hellasverona.it
25 maggio 2008, Pro Patria-Hellas Verona 1-1
Busto Arsizio. Gara di ritorno dei playout.
L'Hellas Verona di Davide Pellegrini, dopo la vittoria conquistata al Bentegodi all’andata per 1-0 firmata Daniele Morante, al 36' si trova in svantaggio complice la rete di Negrini. Sembra tutto finito. La storica società di Verona è ad un passo dalla retrocessione in C2. Ma allo scadere, succede l'incredibile: rinvio di Rafael, di testa spizzica Sibiliano che subisce un colpo alla nuca e rimane a terra, il pallone bagnato scivola verso llyas Zeytulaev che s’invola verso la porta della Pro Patria. Conclusione secca dell'uzbeko sul primo palo, Anania è battuto.
La tribuna dello stadio Speroni, completamente gialloblù, esplode di gioia.
L'Hellas Verona rimane in Serie C1!!!
PRO PATRIA GALLARATESE G.B. - HELLAS VERONA F.C. 1-1 (1-0)
Reti: 36' Negrini, 90' Zeytulaev
PRO PATRIA GALLARATESE G.B. Anania; Nossa, Citterio, Giani, Imburgia; Cigardi (87' Marino), Pessotto, Castellazzi; Trezzi (72' Rosso), Gasparello (25' Ardemagni), Negrini. A disposizione: Capelletti, Martini, Ceriani, Schiavano). All. Degiorgi
HELLAS VERONA F.C. Rafael; Politti,
Sibilano, Orfei, Di Bari; Garzon (68' Minetti), Bellavista, Corrent; Stamilla (61' Morante), Zeytulaev; Cissè (76' Altinier). A disposizione: Franzese, Faggionato, Comazzi, Piocelle). All. Pellegrini
Arbitro: Gallione di Alessandria
Assistenti: Toti, Schenone
Quarto ufficiale: Massa
Ammoniti: Imburgia, Trezzi, Castellazzi, Zeytulaev, Bellavista, Negrini, Nossa
Espulsi: - Recupero: 3' - 6'
Settore Giovanile Hellas Verona, il programma del fine settimana
Ultima partita di campionato per l'Under 18 di mister Luigi Pagliuca che, come la Prima squadra di mister Baroni, ospiterà in casa l'Inter. I ragazzi gialloblù hanno tutta la voglia di chiudere al meglio questa stagione, e farlo contro la squadra capolista, che concluderà in prima posizione la stagione regolare, è sicuramente l'occasione migliore per farlo. La partita sarà naturalmente della massima difficoltà per gli scaligeri, che vorranno sicuramente anche riprendersi la rivincita dopo la dura sconfitta dell'andata per 4-0 subita a Milano. Soragni e compagni sono reduci da due buoni pareggi, conquistati contro Torino e Genoa, e dalla sconfitta di misura rimediata nel corso dell'ultimo giornata sul campo della Lazio.
Quarti di finale dei playoff per l'Under 15 di mister Tomas Vicenzi che la scorsa domenica sono riusciti a ribaltare lo svantaggio dell'andata sul campo della Fiorentina, imponendosi, grazie a una prestazione magnifica, per 1-4. Dopo un primo tempo finito in vantaggio con la rete di Tanzilli, i ragazzi gialloblù ribaltano completamente lo 0-2 dell'andata con i gol di Bisoffi, Leone e Varali, intervallati dall'unica rete viola, che però non cambia il risultato finale. Ora Falzoni e compagni troveranno il Milan, che negli ottavi ha eliminato il Torino. Anche in questo caso la partita d'andata si giocherà in casa del Verona, alle ore 15 di domenica, e sarà visibile in diretta, con telecronaca, sul nostro profilo social HVGiovanili.
Grande risultato anche per l'Under 14 di mister Jacopo De Paolini che nell'ultimo weekend ha superato, in trasferta, il Parma per 1-5 grazie alle reti di Saka, Cappellato (doppietta), Bernamonte e Maran. Con questa vittoria i giovanissimi gialloblù si sono assicurati il primo posto del girone della fase Interregionale, assicurandosi il posto nella Final Four. Oltre al Verona, si sono qualificate la Lazio, il Genoa e l'Inter, per il torneo finale che assegnerà la vittoria del campionato Under 14 Pro, che si disputerà, dal 24 al 26 maggio, al Centro di Preparazione Olimpica di Formia. Fonte: hellasverona.it
Rifinitura per i gialloblù. Ore 15:30 conferenza Baroni
Ultimo allenamento, a porte chiuse al centro sportivo lacustre, per l’Hellas Verona in vista della sfida contro l’Inter. Nel pomeriggio conferenza stampa dell’allenatore gialloblù.
Buon compleanno
Tanti auguri a… Sergio Clerici. L’ex attaccante dell’Hellas Verona compie 83 anni.
Hellas Verona-Inter, la società invita i tifosi gialloblù a festeggiare la salvezza
Hellas Verona FC informa che al termine della gara Hellas Verona-Inter, valida per la 38ª. giornata di Serie A TIM 2023/24, e in programma domenica 26 maggio (ore 20.45), i gialloblù saluteranno tutto il pubblico del Bentegodi per festeggiare insieme la salvezza raggiunta. Si invitano quindi i tifosi a restare al proprio posto al fischio finale del match. Si ricorda inoltre che i cancelli dello stadio 'Bentegodi' apriranno alle ore 18.45. Vista l'alta affluenza prevista per la partita, si consiglia vivamente a tutti i tifosi gialloblù di recarsi allo stadio 'Bentegodi' in anticipo per agevolare le operazioni di ingresso all'impianto. Fonte: hellasverona.it
Setti: “Nella vita ho imparato che i contratti valgono poco”. Tutte le dichiarazioni del presidente dell’Hellas Verona
Il Verona ha giocato una grande partita, sia dentro al campo che fuori, da gennaio a oggi. Ora ritiene che la situazione dell'Hellas sia più sostenibile? "L'intento è sempre quello di avere una salvezza più tranquilla. Quello che faccio da 13 anni è provare a ottenere sia la salvezza sia avere i conti in equilibrio. Con alti e bassi dettati anche da errori, che ogni società fa, nella mia figura si è sempre cercato di praticare il calcio che possiamo permetterci di fare, un calcio che porta 'normalmente' alla salvezza. Questa è una piazza che merita la Serie A, anche se ogni anno c'è il rischio di retrocedere. Anche per la prossima stagione costruiremo una squadra che possa raggiungere la salvezza o che possa fare un campionato di media classifica, ma ogni anno questo è più complicato. Ci sono proprietà straniere che arrivano, investimenti importanti da parte di altre società, che però non sempre funzionano. Noi siamo consapevoli che chi viene qui deve voler dimostrare di voler stare al Verona, ci servono giocatori che vogliono meritare l'Hellas. Il nostro intento è questo".
Mister Baroni e il Direttore Sogliano restano? "Nella vita ho imparato che i contratti valgono poco e ci sono per tutti. Spero che si possa portare avanti questo percorso. Non ne abbiamo ancora parlato, vogliamo finire bene la stagione e poi faremo le nostre valutazioni rispetto a ciò che il mercato ci offrirà e rispetto alle opportunità che ci saranno".
Il mercato di gennaio ci è stato spiegato dal mister e dal Direttore dal punto di vista tecnico, invece da quello economico perché si è arrivati fino a quel punto con le cessioni? "Normalmente il Verona fa cessioni, cosa che non è successa la scorsa estate perché avevamo ritenuto di fare altre scelte, le offerte sono arrivate troppo tardi per poterle valutare. A gennaio è sembrato che chi andasse via fosse insostituibile, e su questo, tutti noi, dobbiamo cambiare mentalità. Di quei giocatori, quattro erano titolari, quattro riserve e tanti non avevano quasi mai giocato. Senza rivoluzione non ci saremmo salvati. È stato fatto tutto volutamente in comune accordo con DS e mister. La possibilità di salvarci passava da giocatori con la volontà di rimanere qua. In quel momento alcuni avevano perso questa volontà per speranze di migliorare la loro carriera, speranze che non avevano qui. L'unico che sarebbe rimasto volentieri era Ngonge, ma nessuno può rifiutare una tale offerta. Sicuramente questo Club vive di plusvalenze, ma a un certo punto mi sono fermato, perché avevamo anche altre richieste, ma dovevamo mantenere uno zoccolo duro. Quello che è stato fatto ha mantenuto un equilibrio, ma non siamo mai stati a rischio fallimento e non lo saremo in futuro. Ne è uscito un cambiamento migliorativo per via delle richieste venute dai giocatori. Se non l'avessimo fatto non saremmo rimasti in Serie A".
È stato vicino alla cessione del Club? "Di concreto non c'è niente e non c'è mai stato niente. Ci sono stati avvicinamenti. Il Club non è vendita, ma è aperto a delle opportunità. Se arrivasse il socio che vuole essere socio di capitale ben venga, se arrivasse un uomo facoltoso che vuole far parte del Verona ben venga, io sono disponibile. Conosco le mie possibilità, non sono un fondo, non posso fare un calcio da prime squadre e conosco le possibilità che hanno le proprietà emergenti. Cerco di fare, e penso di averlo dimostrato negli anni, il calcio che mi posso permettere al massimo, da tutti i punti di vista, al massimo dell'impegno e della professionalità. Possiamo promettere ai tifosi che chi va in campo con il Verona deve essere consapevole della realtà in cui gioca. Entro nel decimo anno da Presidente: l'operato di questa società sotto di me è stato buono. Anche per me sarebbe ambizioso pensare a fare di più, ma faccio ciò che va di pari passo a quello che posso permettermi. Se ci saranno le possibilità sarò il primo a mettermi a disposizione".
In questi anni, quanto hanno pesato le faccende Volpi e Parma? "Innanzitutto ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per risolvere queste situazioni. Non sono mai state circostanze volute, ma si sono create. Con il gruppo Volpi avremmo potuto risolvere nove anni fa, ma ci siamo riusciti solo ora con i nostri avvocati. Per quello che riguarda Parma è una cosa che non mi riguarda, le situazioni con loro riguardano la Giustizia italiana. Pur avendo ragione abbiamo deciso di chiudere questa faccenda e il Club l'ha fatto rinunciato a 8 milioni. Ora sono contento perché oggi l'Hellas Verona è perfetto. Quando arrivai ci fu anche una causa per Jorginho, chiusa anche quella. Penso che il percorso del Club negli anni sia stato ottimo, se dovessi darmi un voto sarebbe alto, una via di mezzo tra sei e dieci. In tutti questi anni sono state inserite persone importanti, dal Direttore Generale in avanti, penso anche alle persone inserite stabilmente in azienda. Ho sempre fatto io queste scelte, dettate dal momento, da esigenze, da quello che pensavo: alle volte ci si può prendere altre no, ma il risultato mi sembra positivo".
Quanto vale il Verona? "Non penso sia un argomento interessante. Ci sono parametri e valori, se qualcuno volesse avvicinarsi ha i parametri per capirlo. È un club che ha una bellissima città, storia, tifosi, giocatori. Non saprei una cifra e non mi sembra corretto dirla".
La scorsa estate non si è venduto non solo per le offerte in ritardo... "L'anno scorso l'unico giocatore che davvero potevamo vendere era Hien, l'ultimo giorno di mercato, ma in quella fase ho voluto tenerlo per poter lasciare la squadra più forte possibile in quel momento, sbagliando perché il giocatore aveva voglia di cambiare aria. Sugli altri giocatori erano chiacchiere. La rivoluzione fatta a gennaio a me ha dato una grande visione di come il calcio sta cambiando: è un business a tutti i livelli. Dobbiamo cercare di fare tutto in maniera realistica, e io conosco le dinamiche del nostro calcio, bisogna stare con la barra dritta. Non esiste più il calcio di una volta. Oggi bisogna gestire le cose in maniera completamente diversa".
Esiste il pericolo che si ricrei la situazione di questa estate? "In questo momento mi sento solo, con la grinta e la voglia giusta di portare avanti il Club come ho sempre fatto. In questi anni ho costruito rapporti importanti con tutti, sono nella condizione di poter stare su tutti i tavoli di trattativa, ma non ci sono discorsi con gli investitori in questo momento".
Pensa al centro sportivo di Bottagisio che è all'asta in questo momento? "È una possibilità. Si valuterà cosa fare. Comporta delle scelte prendere un centro sportivo del genere, non ci staremmo tutti, ma è un'opportunità da non sottovalutare".
Lei si sente un po' fortunato? "Non credo molto nella fortuna. È stato un anno difficile per me, anche a livello personale. Ci sono risultati che si ottengono solo lavorando, la fortuna c'è in qualche partita, ma in un percorso come il mio di 17 anni parlare di fortuna la vedo una cosa difficile da potermi attribuire. Penso di avere una capacità abbastanza buona nel saper scegliere le persone. Lo stesso Sogliano di cui sono amico da sempre è stata la persona con cui ho avuto più rapporti da quando sono qui, è un confronto. Viviamo male, di fatica, ma alla fortuna non credo. Credo che le persone che sono passate di qua hanno avuto da me rivalutazione, quando vanno via da qua le persone non sempre rendono come qua, un po' di merito me lo do. Non mi interessa apparire tanto, parlare sempre, non perché voglia fare il presuntuoso, ma perché lavorando non hai tempo. Mi fa piacere quando ricevo gratificazioni dagli addetti ai lavori, persone come Direttori e Presidenti che lavorano nel calcio, che riconoscono il lavoro che facciamo".
L'anno prossimo ci saranno in Serie A 10 proprietà straniere e 10 italiane... "Penso che sulla carta sarà difficile. Le proprietà straniere che arrivano hanno capacità di spesa, di investimenti importanti. Non nego che sarei contento di avere un partner o un socio, farei un passo indietro se necessario, anche se normalmente riesco ad affrontare quello che comporta questo lavoro. Questo per me è stato il campionato più difficile, non vorrei trovarmi nei panni di chi domenica deve lottare per non retrocedere. Oggi andare in Serie B è un dramma, altroché paracadute: chi scende non è detto che risalga. I costi della Serie A stanno diventando allucinanti sotto tutti i punti di vista, è difficile mantenere un club in questa categoria".
Come mai non è riuscito a trattenere allenatori come Tudor o Juric? "Juric e Tudor vengono dalla stessa nazione ma sono persone completamente diverse. Con Juric non si poteva andare avanti, nella vita serve andare d'accordo. Per caratteristiche era diventato impossibile, il cambiamento era dovuto. Lui voleva andare via, io non sono rammaricato perché non saremmo potuti andare incontro a un tecnico con le sue richieste. L'auto sostentamento nel calcio diventerà obbligatorio. Con Tudor è stato un discorso più aperto, ci siamo confrontati, l'ho informato sulla rosa che avrebbe avuto a disposizione e ha deciso di andare via, ma è stato un signore. Le scelte che abbiamo fatto hanno portato quasi sempre a un risultato positivo, la maggior parte degli allenatori che sono stati qui hanno fatto un percorso personale importante. Non basta arrivare in Champions, c'è sempre ambizione, guardate Motta che va alla Juventus. Devo ringraziare mister Baroni che è sempre stato coerente, onesto, ha sempre fatto interviste in cui non ha mai messo in difficoltà la società. La prima persona che vuole bene al Club sono io: non si può lavorare con mister che si mettono contro al club per volere di più. Noi abbiamo lavorato bene quest'anno. Noi non vogliamo trattenere chi non vuole rimanere".
A che punto sono i lavori con il Comune sullo stadio per adeguarlo? "I lavori che vedete allo stadio li abbiamo fatti in autonomia, a partire dai pitch box. Il Sindaco Tommasi da questo punto di vista si sta dando da fare. Non so se qualcosa verrà fatto o come sarà fatto. Lo stadio non vive un giorno a settimana, dovrebbe avere una funzione sette su sette. Se questo non si può realizzare il progetto resta nel cassetto. Da parte nostra facciamo quello che possiamo, da parte del comune c'è grande interesse per farlo. Non so se gli europei o altro sboccheranno i lavori, noi siamo aperti a tutto. Sono discorsi non semplici da sbrigare. L'Hellas è sempre stato disponibile a dare la sua partecipazione a collaborare, a fare tutto a co-partecipare, vedremo gli sviluppi".
Ha detto che si sente solo, pensa che il tessuto imprenditoriale veronese la ostacoli in qualche modo? "Ho sempre detto e cercato di tirare dentro imprenditori veronesi, che ce ne sono. Ma ho sempre trovato un ostacolo davanti alla nomea del Verona. Ho sempre cercato di dire che ho visto un grandissimo miglioramento da questo punto di vista. I nostri tifosi non sono peggio di altri, anzi, ho sempre provato a scalfire quest'idea. Non sono uno che va in giro a cercare soldi. Ribadisco l'invito a chiunque volesse partecipare allo sviluppo del nostro progetto, ne sarei orgoglioso e ben lieto".
Dopo nove anni cos'è scattato nella questione Volpi quest'anno? "Ho le mie idee ma non so la verità. Il mio pensiero è che questa cosa non portava benefici a nessuno, nove anni di avvocati, pensieri, questioni. Il Club non ha mai avuto problemi, solo io a livello personale, ma ho le spalle larghe. Il tempo ha fatto maturare anche in loro la volontà di avvicinarsi".
Se trovasse un finanziatore, come si immagina il Verona? "Invece di vendere quattro giocatori potresti venderne solo due. Quando arriva un Club che ti fa una richiesta folle non si può rifiutare, come per Hojlund lo scorso anno dall'Atalanta al Manchester United. Il sogno sarebbe poter mettere delle basi, per poi aggiungere qualcosa. Il calcio è cambiato, non ci sono più giocatori simbolo. L'allenatore che sta in un Club tanto tempo è perché ha un'età e un'esperienza precedente lunga. Se prendi un giocatore o un allenatore giovane va via, un giocatore come Toni a fine carriera che vuole dimostrare chiude la carriera in un Club, come è successo qui".
Dopo due anni con dei cambi, quest'anno Baroni ha potuto lavorare un anno intero, è mai stato davvero in bilico? "Penso che in bilico non lo sia mai stato. Ci siamo confrontati, nel confronto mi ricordo mi disse a Genova che a prescindere avrebbe voluto cambiare modulo. Non chiedo mai chi gioca, io spero che giochino sempre i giovani, sperando che vengano rivalutati. La frenesia di cambiare allenatore non l'ho mai avuta. Con Marco ho sempre avuto un rapporto cordiale e sincero, ci vediamo al campo. Il confronto è con una persona che al campo sa lavorare bene, abbiamo un confronto leale. Ha lo stile giusto di fare calcio, la società viene prima di tutto. Qua c'è sempre la caratteristica di dire sì, ma, oggi siamo 13esimi, quello che conta è dove sei alla fine. Penso che siamo bravi nel gestire la società nella filiera corta, cerco di sfruttare le mie caratteristiche per il bene del Club". Fonte: hellasverona.it
Setti: “Con Baroni ho avuto un rapporto cordiale e sincero. Credo non sia mai stato in bilico. È leale e ha il modo giusto di fare calcio”
Baroni finisce la stagione dopo anni con tanti cambi, è mai stato in bilico?
"Credo che non sia stato mai in bilico, ci siamo sempre confrontati, mi ricordo che mi disse a Genova che voleva cambiare modulo, io gli ho detto di fare quello che si sentiva, a me alla fine cambiava poco. La frenesia di cambiare allenatore io non l'ho mai avuto. Con Baroni ho avuto un rapporto cordiale e sincero, non sono uno che chiama tutti i giorni, bastava un confronto o due a settimana. Lui è leale e ha il modo giusto di fare calcio". Fonte: TMW
Alla testata giornalistica Hellas Live di Alberto Fabbri anche oggi è stato vietato dalla società scaligera di partecipare alla conferenza stampa del presidente gialloblù.
Setti: “Ho sempre cercato di coinvolgere imprenditori veronesi. Non vado in giro col piattino a chiedere niente a nessuno”
Nella vittoria dell'Atalanta c'è anche l'impronta di tanti imprenditori bergamaschi che a Verona sembrano non interessarsi, con gli Europei il Bentegodi sarà rimodernato?
"Ho sempre cercato di coinvolgere imprenditori veronesi e ho sempre trovato un ostacolo, tra tifosi, nomea e via dicendo. Io ho visto sempre un miglioramento. Poi i nostri tifosi non sono meglio o peggio di altri che ci sono in giro. Poi chiaramente non vado in giro col piattino a chiedere niente a nessuno. Se poi ci fosse qualcuno che vuole intervenire ben venga. Tutti gli interventi allo stadio, magari invisibili come lo sky box, sono stati fatti da noi in autonomia. Tommasi si sta dando da fare, non so se qualcosa verrà fatto e come verrà fatto. Lo stadio non deve vivere un giorno alla settimana ma sette su sette, l'importante non è tanto ristrutturare lo stadio ma avere un progetto, e per i progetti servono i soldi, perchè altrimenti restano nei cassetti. Non so se sia l'Europeo che sblocca la situazione o se ci sia qualche fondo immobiliare. Poi è anche vero che abbiamo fatto le leggi per fare gli stadi più velocemente ma io vedo ad esempio Bologna dove Saputo aveva promesso lo stadio e ancora lo deve fare anche dopo 300 milioni di investimenti".
Il governo vuole introdurre una nuova normativa in fase di controllo, cosa ne pensi?
"Tanti politici parlano ma non capiscono che ci sono club che di fatto sono imprese che danno da mangiare a 500 persone, che muovono masse, che producono tasse, e nonostante questo vedono forse solo il lato sociale, mettendo sempre più incombenze e ti portano a spendere sempre più soldi. Ricordo che il cinema ha avuto un miliardo a fondo perduto, il calcio niente. Ti vedono come il cretino che fa calcio, io mi sento così anche se molto meno di altri. Devono capire che il calcio è uno spettacolo, una partita in Champions del Milan produce 6 milioni di ricavi. Per quanto riguarda le nuove introduzioni del governo in materia di controllo non le capiamo, non sapremo come andrà a finire ma siamo tutti concordi sul fatto che non ci sia alcuna logica sul fatto che una terza parte governativa dopo federazione e Covisoc venga a controllare se tutto va bene o no".
La querelle con Volpi si è chiusa, come sono i rapporti con lui?
"A livello personale qualche problema me l'hanno creato, fortunatamente però ho le spalle larghe, si poteva risolvere tutto nove anni fa ma è finito tutto adesso".
Se trovassi un socio...
"Non fatemi dire cose di cui poi mi pento, come il modello Borussia Dortmund che poi mi tirate dietro (risata generale). E' chiaro che se ci fossero più disponibilità anzichè vendere quattro giocatori ne vendi due. Il calcio è cambiato, un allenatore che sta in un club tanto tempo è perchè ha un'età tale in cui ha già fatto prima e si vuole sistemare. Se prendi l'allenatore giovane se è bravo ti va via, se prendi il giocatore giovane se è bravo ti va via, quindi devi trovare un giusto mix tra giovani e gente di esperienza che ti portano a fare un campionato soddisfacente, come l'anno di Tudor". Fonte: TMW
Alla testata giornalistica Hellas Live di Alberto Fabbri anche oggi è stato vietato dalla società scaligera di partecipare alla conferenza stampa del presidente gialloblù.
Setti: “Questo il campionato più difficile che ho affrontato. Andare in B per il paracadute cazzata allucinante. Sarei contento di avere un socio e penso di poterci ancora stare in questo ambiente”
L'anno prossimo tante proprietà straniere quanto italiane, è sempre più difficile stare dentro la giostra?
"Io penso che sulla carta è come dici tu, le proprietà straniere che arrivano hanno capacità di spesa e investimenti importanti, io sarei contento di avere un partner, un socio. Poi quando entri negli ambienti nostri penso che ci posso ancora stare. Penso che questo sia stato il campionato più difficile che ho affrontato. Non vorrei essere nei panni di chi domenica si deve scannare per salvarsi. Spero finiscano i discorsi per cui è più conveniente andare in B per prendere il paracadute, sono cazzate allucinanti, anche perchè la B è sempre più difficile. Poi è vero che in A ormai ci sono dei costi veramente allucinanti ed è sempre più difficile. I diritti sono sempre meno e le spese sono sempre di più, si deve arrivare a quello che è un auto-sostentamento del calcio". Fonte: TMW
Alla testata giornalistica Hellas Live di Alberto Fabbri anche oggi è stato vietato dalla società scaligera di partecipare alla conferenza stampa del presidente gialloblù.