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Setti: “Nella vita ho imparato che i contratti valgono poco”. Tutte le dichiarazioni del presidente dell’Hellas Verona

di Hellas Live

Pubblicato il : 24 Maggio 2024 - 17:05

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Il Verona ha giocato una grande partita, sia dentro al campo che fuori, da gennaio a oggi. Ora ritiene che la situazione dell'Hellas sia più sostenibile? "L'intento è sempre quello di avere una salvezza più tranquilla. Quello che faccio da 13 anni è provare a ottenere sia la salvezza sia avere i conti in equilibrio. Con alti e bassi dettati anche da errori, che ogni società fa, nella mia figura si è sempre cercato di praticare il calcio che possiamo permetterci di fare, un calcio che porta 'normalmente' alla salvezza. Questa è una piazza che merita la Serie A, anche se ogni anno c'è il rischio di retrocedere. Anche per la prossima stagione costruiremo una squadra che possa raggiungere la salvezza o che possa fare un campionato di media classifica, ma ogni anno questo è più complicato. Ci sono proprietà straniere che arrivano, investimenti importanti da parte di altre società, che però non sempre funzionano. Noi siamo consapevoli che chi viene qui deve voler dimostrare di voler stare al Verona, ci servono giocatori che vogliono meritare l'Hellas. Il nostro intento è questo".

Mister Baroni e il Direttore Sogliano restano? "Nella vita ho imparato che i contratti valgono poco e ci sono per tutti. Spero che si possa portare avanti questo percorso. Non ne abbiamo ancora parlato, vogliamo finire bene la stagione e poi faremo le nostre valutazioni rispetto a ciò che il mercato ci offrirà e rispetto alle opportunità che ci saranno".

Il mercato di gennaio ci è stato spiegato dal mister e dal Direttore dal punto di vista tecnico, invece da quello economico perché si è arrivati fino a quel punto con le cessioni? "Normalmente il Verona fa cessioni, cosa che non è successa la scorsa estate perché avevamo ritenuto di fare altre scelte, le offerte sono arrivate troppo tardi per poterle valutare. A gennaio è sembrato che chi andasse via fosse insostituibile, e su questo, tutti noi, dobbiamo cambiare mentalità. Di quei giocatori, quattro erano titolari, quattro riserve e tanti non avevano quasi mai giocato. Senza rivoluzione non ci saremmo salvati. È stato fatto tutto volutamente in comune accordo con DS e mister. La possibilità di salvarci passava da giocatori con la volontà di rimanere qua. In quel momento alcuni avevano perso questa volontà per speranze di migliorare la loro carriera, speranze che non avevano qui. L'unico che sarebbe rimasto volentieri era Ngonge, ma nessuno può rifiutare una tale offerta. Sicuramente questo Club vive di plusvalenze, ma a un certo punto mi sono fermato, perché avevamo anche altre richieste, ma dovevamo mantenere uno zoccolo duro. Quello che è stato fatto ha mantenuto un equilibrio, ma non siamo mai stati a rischio fallimento e non lo saremo in futuro. Ne è uscito un cambiamento migliorativo per via delle richieste venute dai giocatori. Se non l'avessimo fatto non saremmo rimasti in Serie A".

È stato vicino alla cessione del Club? "Di concreto non c'è niente e non c'è mai stato niente. Ci sono stati avvicinamenti. Il Club non è vendita, ma è aperto a delle opportunità. Se arrivasse il socio che vuole essere socio di capitale ben venga, se arrivasse un uomo facoltoso che vuole far parte del Verona ben venga, io sono disponibile. Conosco le mie possibilità, non sono un fondo, non posso fare un calcio da prime squadre e conosco le possibilità che hanno le proprietà emergenti. Cerco di fare, e penso di averlo dimostrato negli anni, il calcio che mi posso permettere al massimo, da tutti i punti di vista, al massimo dell'impegno e della professionalità. Possiamo promettere ai tifosi che chi va in campo con il Verona deve essere consapevole della realtà in cui gioca. Entro nel decimo anno da Presidente: l'operato di questa società sotto di me è stato buono. Anche per me sarebbe ambizioso pensare a fare di più, ma faccio ciò che va di pari passo a quello che posso permettermi. Se ci saranno le possibilità sarò il primo a mettermi a disposizione".

In questi anni, quanto hanno pesato le faccende Volpi e Parma? "Innanzitutto ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per risolvere queste situazioni. Non sono mai state circostanze volute, ma si sono create. Con il gruppo Volpi avremmo potuto risolvere nove anni fa, ma ci siamo riusciti solo ora con i nostri avvocati. Per quello che riguarda Parma è una cosa che non mi riguarda, le situazioni con loro riguardano la Giustizia italiana. Pur avendo ragione abbiamo deciso di chiudere questa faccenda e il Club l'ha fatto rinunciato a 8 milioni. Ora sono contento perché oggi l'Hellas Verona è perfetto. Quando arrivai ci fu anche una causa per Jorginho, chiusa anche quella. Penso che il percorso del Club negli anni sia stato ottimo, se dovessi darmi un voto sarebbe alto, una via di mezzo tra sei e dieci. In tutti questi anni sono state inserite persone importanti, dal Direttore Generale in avanti, penso anche alle persone inserite stabilmente in azienda. Ho sempre fatto io queste scelte, dettate dal momento, da esigenze, da quello che pensavo: alle volte ci si può prendere altre no, ma il risultato mi sembra positivo".

Quanto vale il Verona? "Non penso sia un argomento interessante. Ci sono parametri e valori, se qualcuno volesse avvicinarsi ha i parametri per capirlo. È un club che ha una bellissima città, storia, tifosi, giocatori. Non saprei una cifra e non mi sembra corretto dirla".

La scorsa estate non si è venduto non solo per le offerte in ritardo... "L'anno scorso l'unico giocatore che davvero potevamo vendere era Hien, l'ultimo giorno di mercato, ma in quella fase ho voluto tenerlo per poter lasciare la squadra più forte possibile in quel momento, sbagliando perché il giocatore aveva voglia di cambiare aria. Sugli altri giocatori erano chiacchiere. La rivoluzione fatta a gennaio a me ha dato una grande visione di come il calcio sta cambiando: è un business a tutti i livelli. Dobbiamo cercare di fare tutto in maniera realistica, e io conosco le dinamiche del nostro calcio, bisogna stare con la barra dritta. Non esiste più il calcio di una volta. Oggi bisogna gestire le cose in maniera completamente diversa".

Esiste il pericolo che si ricrei la situazione di questa estate? "In questo momento mi sento solo, con la grinta e la voglia giusta di portare avanti il Club come ho sempre fatto. In questi anni ho costruito rapporti importanti con tutti, sono nella condizione di poter stare su tutti i tavoli di trattativa, ma non ci sono discorsi con gli investitori in questo momento".

Pensa al centro sportivo di Bottagisio che è all'asta in questo momento? "È una possibilità. Si valuterà cosa fare. Comporta delle scelte prendere un centro sportivo del genere, non ci staremmo tutti, ma è un'opportunità da non sottovalutare".

Lei si sente un po' fortunato? "Non credo molto nella fortuna. È stato un anno difficile per me, anche a livello personale. Ci sono risultati che si ottengono solo lavorando, la fortuna c'è in qualche partita, ma in un percorso come il mio di 17 anni parlare di fortuna la vedo una cosa difficile da potermi attribuire. Penso di avere una capacità abbastanza buona nel saper scegliere le persone. Lo stesso Sogliano di cui sono amico da sempre è stata la persona con cui ho avuto più rapporti da quando sono qui, è un confronto. Viviamo male, di fatica, ma alla fortuna non credo. Credo che le persone che sono passate di qua hanno avuto da me rivalutazione, quando vanno via da qua le persone non sempre rendono come qua, un po' di merito me lo do. Non mi interessa apparire tanto, parlare sempre, non perché voglia fare il presuntuoso, ma perché lavorando non hai tempo. Mi fa piacere quando ricevo gratificazioni dagli addetti ai lavori, persone come Direttori e Presidenti che lavorano nel calcio, che riconoscono il lavoro che facciamo".

L'anno prossimo ci saranno in Serie A 10 proprietà straniere e 10 italiane... "Penso che sulla carta sarà difficile. Le proprietà straniere che arrivano hanno capacità di spesa, di investimenti importanti. Non nego che sarei contento di avere un partner o un socio, farei un passo indietro se necessario, anche se normalmente riesco ad affrontare quello che comporta questo lavoro. Questo per me è stato il campionato più difficile, non vorrei trovarmi nei panni di chi domenica deve lottare per non retrocedere. Oggi andare in Serie B è un dramma, altroché paracadute: chi scende non è detto che risalga. I costi della Serie A stanno diventando allucinanti sotto tutti i punti di vista, è difficile mantenere un club in questa categoria".

Come mai non è riuscito a trattenere allenatori come Tudor o Juric? "Juric e Tudor vengono dalla stessa nazione ma sono persone completamente diverse. Con Juric non si poteva andare avanti, nella vita serve andare d'accordo. Per caratteristiche era diventato impossibile, il cambiamento era dovuto. Lui voleva andare via, io non sono rammaricato perché non saremmo potuti andare incontro a un tecnico con le sue richieste. L'auto sostentamento nel calcio diventerà obbligatorio. Con Tudor è stato un discorso più aperto, ci siamo confrontati, l'ho informato sulla rosa che avrebbe avuto a disposizione e ha deciso di andare via, ma è stato un signore. Le scelte che abbiamo fatto hanno portato quasi sempre a un risultato positivo, la maggior parte degli allenatori che sono stati qui hanno fatto un percorso personale importante. Non basta arrivare in Champions, c'è sempre ambizione, guardate Motta che va alla Juventus. Devo ringraziare mister Baroni che è sempre stato coerente, onesto, ha sempre fatto interviste in cui non ha mai messo in difficoltà la società. La prima persona che vuole bene al Club sono io: non si può lavorare con mister che si mettono contro al club per volere di più. Noi abbiamo lavorato bene quest'anno. Noi non vogliamo trattenere chi non vuole rimanere".

A che punto sono i lavori con il Comune sullo stadio per adeguarlo? "I lavori che vedete allo stadio li abbiamo fatti in autonomia, a partire dai pitch box. Il Sindaco Tommasi da questo punto di vista si sta dando da fare. Non so se qualcosa verrà fatto o come sarà fatto. Lo stadio non vive un giorno a settimana, dovrebbe avere una funzione sette su sette. Se questo non si può realizzare il progetto resta nel cassetto. Da parte nostra facciamo quello che possiamo, da parte del comune c'è grande interesse per farlo. Non so se gli europei o altro sboccheranno i lavori, noi siamo aperti a tutto. Sono discorsi non semplici da sbrigare. L'Hellas è sempre stato disponibile a dare la sua partecipazione a collaborare, a fare tutto a co-partecipare, vedremo gli sviluppi".

Ha detto che si sente solo, pensa che il tessuto imprenditoriale veronese la ostacoli in qualche modo? "Ho sempre detto e cercato di tirare dentro imprenditori veronesi, che ce ne sono. Ma ho sempre trovato un ostacolo davanti alla nomea del Verona. Ho sempre cercato di dire che ho visto un grandissimo miglioramento da questo punto di vista. I nostri tifosi non sono peggio di altri, anzi, ho sempre provato a scalfire quest'idea. Non sono uno che va in giro a cercare soldi. Ribadisco l'invito a chiunque volesse partecipare allo sviluppo del nostro progetto, ne sarei orgoglioso e ben lieto".

Dopo nove anni cos'è scattato nella questione Volpi quest'anno? "Ho le mie idee ma non so la verità. Il mio pensiero è che questa cosa non portava benefici a nessuno, nove anni di avvocati, pensieri, questioni. Il Club non ha mai avuto problemi, solo io a livello personale, ma ho le spalle larghe. Il tempo ha fatto maturare anche in loro la volontà di avvicinarsi".

Se trovasse un finanziatore, come si immagina il Verona? "Invece di vendere quattro giocatori potresti venderne solo due. Quando arriva un Club che ti fa una richiesta folle non si può rifiutare, come per Hojlund lo scorso anno dall'Atalanta al Manchester United. Il sogno sarebbe poter mettere delle basi, per poi aggiungere qualcosa. Il calcio è cambiato, non ci sono più giocatori simbolo. L'allenatore che sta in un Club tanto tempo è perché ha un'età e un'esperienza precedente lunga. Se prendi un giocatore o un allenatore giovane va via, un giocatore come Toni a fine carriera che vuole dimostrare chiude la carriera in un Club, come è successo qui".

Dopo due anni con dei cambi, quest'anno Baroni ha potuto lavorare un anno intero, è mai stato davvero in bilico? "Penso che in bilico non lo sia mai stato. Ci siamo confrontati, nel confronto mi ricordo mi disse a Genova che a prescindere avrebbe voluto cambiare modulo. Non chiedo mai chi gioca, io spero che giochino sempre i giovani, sperando che vengano rivalutati. La frenesia di cambiare allenatore non l'ho mai avuta. Con Marco ho sempre avuto un rapporto cordiale e sincero, ci vediamo al campo. Il confronto è con una persona che al campo sa lavorare bene, abbiamo un confronto leale. Ha lo stile giusto di fare calcio, la società viene prima di tutto. Qua c'è sempre la caratteristica di dire sì, ma, oggi siamo 13esimi, quello che conta è dove sei alla fine. Penso che siamo bravi nel gestire la società nella filiera corta, cerco di sfruttare le mie caratteristiche per il bene del Club". Fonte: hellasverona.it
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39 Commenti

    1. Giudizio assolutamente ingeneroso. Maurizio Setti è stato il miglior presidente degli ultimi 50 anni, dati alla mano. Non si è mai vantato per le scelte fatte. Anzi, spesso ha ammesso i suoi limiti economici. Eppure è per sesto anno consecutivo in Serie A e per il decimo nella sua gestione. Prima di lui, oggi alla pari, solo Saverio Garonzi. Invece di continuare a criticare il presidente, bisognerebbe solo ringraziarlo e considerare che il Sassuolo, enormemente piú ricco, è retrocesso e noi no.

      1. Nessuno vuole investire in questa società perché non è trasparente. Tutto qui. Setti rimarrà da solo. Prima o poi i ds e gli allenatori non verranno più. O torneranno i fusco e i grosso. Contenti voi

  1. Cristiano 71

    Ma almeno l’avete ascoltata la conferenza stampa? Che cazzo volete da quest’uomo? Con tutti i suoi difetti il prossimo sarà il 10mo campionato in A su 13 di presidenza.
    Invece di prendervela con lui (ed ascoltate bene la conferenza) prendetevela con l’imprenditoria veronese tutta, nessuno escluso, i quali se ne sbattono altamente il cazzo dell’Hellas Verona, per loro il Verona e la sua tifoseria (della quale ne faccio fieramente parte) sono due cose da mettere sotto il tappeto, nemmeno da nominare.
    Dai su…

  2. Rp

    Adesso emo capìo parchè nessuno vol l’Hellas. Questo no el molla. El vol qualcuno che ghe mette i skei ma che el sia in minoranza. El vol restar in società, ciapar el so getton annuo da 3 milioni. Massa comodo! I fondi, gli imprenditori che vol comprar/investir, no Ii è mia stupidi. Non se la cavèmo più de questo. Lè inutile sperar

  3. Dingo65

    Onestamente piu di affermare che ha commesso degli errori cosa deve fare?
    Criticare per COSTRUIRE va bene..ma alla.fine ha ragione ancora lui.
    SIAMO IN A O NO ?
    Speriamo in un nprogetto dove si soffra di meno.

  4. Franz

    Secondo me Setti ha il difetto di comunicare poco. Però lo fa quando ritiene di poterselo permettere (e quando magari le sue dichiarazioni non provocano agitazione). Alla fine la squadra che ha finito il campionato entusiasmava per grinta e in certi momenti anche per il gioco. In altri ambienti le società avrebbero combinato un macello. Guardate Udine e Lecce. Se solo sorridesse un po’ di più magari la tifoseria lo appezzerebbe maggiormente…

  5. Manu

    Sono in parte d’accordo con Cristiano….che Setti faccia più di così non lo si può pretendere, resistere in A è uno sforzo economico imponente…se nessuno investe non ho ben compreso se è colpa sua o meno ma credo che se davvero ci fosse interesse da parte di qualcuno sarebbe il primo ad averne beneficio

  6. Braaf

    Rp però se non sei informato non parlarare a caso. Non prende più 3 milioni ne prende dei compensi amministratore già prefissati

  7. Bastian Contrario

    Questa è la Verona giornalistica, questo è il presidente che tifosi, squadra e città meritiamo! Nessuno fa niente per cacciarlo e lui si arricchisce sui cuori degli altri!

  8. Nico

    Io non difendo questo presidente ma non mi sembra che ci sia la coda di “ricchi” che vogliono acquistare l’ Hellas per cui se qualcuno non ha un’ idea migliore del continuo lamento teniamocelo e stiamo un po’ muti va là.
    A Verona ci sono imprenditori parecchio miliardari che dell’ Hellas non gliene frega nulla vedi Rana, Calzedonia, Riello, Carrera, Aia ecc ecc ecc dai su d.c.

  9. Simon

    Ma perché fare una conferenza se non hai nulla da dire? Che senso ha? …. solo rivalsa verso i tifosi e stampa. Futuro come sempre incerto

  10. Artista

    Pinocchio….la scorsa estate non hai fatto vendite perché chi doveva comprare non voleva una scatola vuota…poi hai fatto il furbo ed è saltato tutto

  11. Gianca 64

    Te si solo un mafioso che te ghe la fortuna de esser in una città civile a Napule dal tò amico Aurelio te seri sa’ dentro un pilon de cemento

  12. BUBU

    “I contratti valgono poco”… ma come c###o ragioni? Per forza che dopo te si fora e dentro dalle aule dei tribunali!
    PACTA SUNT SERVANDA, dicevano i Romani

  13. Bastian Contrario

    Par forza par ti i val poco no ti è mai onoradi filibustiere! Nico te sì proprio un figlio di setti! Lecacul de sterco!

  14. Mariano

    Leon degrelle diceva:hanno vinto i cani,ma i cani restano cani,i leoni rimarranno per sempre leoni….tu presidente rimarrai sempre uno strassaro disonesto e non amante della mia città…hai lo stipendio più alto della seria A, questo la dice tutta sui sacrifici….infame

  15. Luca71

    Non sarà certo un simpaticone, anzi… e forse per questo è stato definito “buffone”.
    Ha fatto molti sbagli, ma come dice Dingo65, li ha anche ammessi!!!
    Dobbiamo essere obiettivi… dove saremo adesso se a suo tempo non ci fosse stato lui? Non centra Setti… L’imprenditoria veronese è sempre stata staccata dal calcio, Arvedi e Martinelli a parte… e anche loro sempre stati SOLI.
    Speriamo solo che rimangano Sogliano e Baroni e che si possa fare una squadra che ci garantisca una salvezza meno sofferta.

  16. Kurz

    Che invidia vedar l’Atalanta a sti livelli con gente seria e che lavora e lotta per i risultati sportivi e non solo per le plusvalenze milionarie.D’altra parte questa è la differenza tra chi rimarrà nella storia e nel cuore della sua gente per generazioni e chi invece sparirà in un ‘anonimato dorato odiato e destato per sempre.Uomini , mezzi uomini , ominicchi e quaqquaraquà….

  17. Artista

    Gli sbagli sono cose che si fanno in buona fede. E qui la buona fede non esiste. Uno che disse a Pecchia che basta una retrocessione onorevole non ha più titolo di dire nulla

  18. Hellas 4ever

    Oh ecco che sa risveià Bastian contrario… Nol savea se scavarse la fossa da solo o butarse ne l’Adese dopo che se semo salvati e lu l’avea dito mile olte che saresimo andando in B… Poareto, te me fe de pecà

  19. Stefano66

    Si è veto bastian el disea: scoltime mi che son l’unico che capise de balon stano le serie B sicura, voialtri tifosetti da bar non capì un casso…
    Ahahahahah va a sconderte fenomeno o almanco tasi…seoloto!!

  20. Toni

    La squadra si è salvata per puro c***(e Baroni), lui si sente autorizzato a riscrivere la storia. Sparisci per sempre! Meglio in B con uno onesto che in A con un truffatore(cifre del patteggiamento con Volpi IGNOTE, dove erano i giornalisti ?????). Ed in Lussemburgo è seduto su 200 milioni di euro presi dal Verona(li scudera’). Caro Fabbri, i tuoi colleghi sono pagati, direttamente o indirettamente e sembrano Vespa col potente di turno.

  21. Bastian Contrario

    Si parché voialtri ghe credei nella salvezza! Falsi ipocriti figli di setti! Meritavate e meritate ciò che avete, io setti non lo voglio!

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