14 dicembre 2023 16:03 | HELLAS LIVE
Il patron di Kerakoll spiato da due figli in riunione con Setti
Un'indagine che mescola pallone, escort, dossieraggi e che investe un marchio celebre, quello della Kerakoll, il colosso modenese del settore delle ceramiche e dell'edilizia. Tra gli indagati, due investigatori leggendari: i sessantenni Riccardo Ravera, carabiniere in pensione, e Pinuccio Calvi, anche lui nell'Arma - si legge sul Corriere della Sera - Entrambi fecero parte della squadra Crimor, quella che il 15 gennaio 1993 agli ordini di Ultimo arrestò Totó Riina.
Per ora c'è solo un avviso di fine indagini che ipotizza, a vario titolo, i reati di: corruzione, associazione a delinquere finalizzata ad accessi abusivi, esercizio abusivo della professione di investigatore. Però a leggere le carte —15 pagine firmate dai pm Gianfranco Colace e Giovanni Caspani — la sensazione è che altri sviluppi siano prossimi.
Gli indagati sono 28, tra cui Emilia e Fabio Sghedoni, titolari della multinazionale delle malte e del collanti con sede a Sassuolo, 480 milioni di euro di fatturato annuo e sponsor del Modena Calcio.
Ma che c'entrano i fratelli Sghedoni? Si sarebbero rivolti proprio all'ex carabiniere — che avrebbe svolto abusivamente la sua funzione di investigatore privato — per registrare di nascosto, in un locale in uso alla stessa Kerakoll, incontri aziendali. L'episodio che investe i due fratelli è uno solo, ma pesante: una riunione con il presidente del Verona, Maurizio Setti, Romano Sghedoni (85 anni, ex contadino poi patron di Kerakoll, papà di Emilia e Fabio ed ex presidente dello stesso Modena, Roberto Cesati, dirigente degli emiliani e un’altra persona. In concorso, Remotti avrebbe commissionato ad Arciere la registrazione della trattativa (marzo 2021).
È il gialloblù Setti - indagato giorni fa per false fatturazioni riguardanti l’Hellas, inchiesta che vede coinvolti altri 21 club non di serie A — a farsi avanti per l'affare. Ma di lui, i figli di Sghedoni non si fidano troppo, e così partecipano allo “spionaggio” del vertice (dov'è presente il papà), per scoprire se dietro al numero uno del Verona si nascondano altri acquirenti. Fonte: Corriere della Sera