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Setti: “Il sogno è sempre quello del centro sportivo. Punto a posare la prima pietra nel corso del nuovo anno. Vorrei che la gente capisse che il calcio è un’industria”

di Hellas Live

Pubblicato il : 16 Ottobre 2020 - 08:17

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“Il nostro obiettivo resta quello di mantenere la Serie A. Restare a questo livello consente a qualunque club di creare un lavoro di continuità e di programmazione. I punti raccolti all’inizio aiutano per il morale e alla fine potranno servire perché non dobbiamo dimenticare che questo torneo rischia di restare anomalo come la seconda parte dello scorso. Tra contagiati e infortuni dovuti a un periodo di sosta e riposo ridottissimo fra una stagione e l’altra ci saranno difficoltà per tutti. Dobbiamo continuare a pensare di essere una neopromossa dalla serie B. Lavoriamo coesi come abbiamo fatto e continueremo sulla retta via, che è anche quella di non creare aspettative sproporzionate. È cambiata la squadra, in pratica, ma non la testa di chi la gestisce. Bisognerà però avere pazienza: i giocatori nuovi sono tanti, molti di loro sono arrivati negli ultimi giorni di mercato ed il mister ha potuto iniziare a plasmare la squadra solo a campionato già iniziato. Ci vorrà lo spirito propenso al sacrificio della scorsa stagione. Chi è rimasto lo trasmetterà a chi è arrivato da poco. Ci piace giocare con i giovani, perché risponde ad una politica societaria ma anche perché abbiamo un allenatore molto bravo a valorizzarli. Abbiamo però voluto inserire nella rosa anche i giocatori esperti e affidabili per la categoria. Il sogno è sempre quello di poter dare all’Hellas un centro sportivo. Per questo punto a posare la prima pietra nel corso del nuovo anno - ha dichiarato il presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti - Vorrei che la gente capisse che il calcio è un’industria. Non prendete come modello giocatori che guadagnano milioni di euro all’anno. Prendete come modello i dipendenti che percepiscono stipendi normali, come succede in tutte le aziende. Il rischio della cassa integrazione per queste figure è concreto e si rischierebbe il default. E lo dico rivolgendomi ai giocatori e procuratori con i tanto credono di vivere in un limbo e lo dico anche al Governo perché ho l’impressione che il calcio venga visto come hobby”. 

L’intervista completa al numero uno del club gialloblù su La Gazzetta dello Sport in edicola oggi. 
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